Vite sfiorate
· 2 min · #journaling
Quante persone interessanti si incontrano alla Lidl, alle 9 di sera.
Ognuno con la sua vita e i suoi pensieri. Tutti lì per lo stesso motivo ma fantasmi l'uno per l'altro. Ci
evitiamo nei corridoi tra gli scaffali come in un percorso a ostacoli con i carrelli. Ma c'è chi guarda negli
occhi, ed ecco infranta la barriera; si torna uomini, vivi, non più fantasmi.
Sono qui, come te. Sei qui, con me.
Un giorno sarò uno di loro: impegnato di giorno e dedito alle faccende di sera. Spero.
Quanta gente strana.
Energumeni che hanno di certo ammazzato qualcuno in passato ma se li conosci scopri essere pezzi di pane;
uno zoppo giovane con la fidanzata; neri e stranieri; una ragazza più ricca di quel che vorrebbe far credere;
famiglie e sfascia-famiglie; un vecchio sulla sedia a rotelle e il figlio con uno zaino in spalla.
Tutta gente che vorrei fermare ed invitare per un caffè, per chiedere, e assaporare immagini e ricordi
della loro vita.
Vorrei intrecciare la mia con la loro, anche solo per un attimo. E invece restano vite sfiorate.
Amo gli sconosciuti, quelli incontrati mai più. Non so perché.
Amo la gente, pur odiando il genere umano, allo stesso modo di come odio le formiche ma mi affeziono a quella
scelta come star del documentario che mi capita di guardare.
Siamo tutti strani e interessanti se visti da vicino.